Il 15 luglio 1997, a Miami Beach, Gianni Versace viene freddato alle porte di casa. Dell’omicidio è stato accusato Andrew Cunanan.
Era la mattina del 15 luglio 1997 quando Gianni Versace veniva freddato con due colpi di pistola sugli scalini della propria abitazione di Miami Beach. La disperata corsa al Jackson Memorial Hospital è inutile: il 50enne originario di Reggio Calabria viene infatti dichiarato morto.
Omicidio Gianni Versace, le accuse contro Andrew Cunanan
Immediatamente le indagini della polizia si concentrano su Andrew Cunanan, un tossicodipendente dedito alla prostituzione omosessuale, sospettato di aver assassinato in precedenza altre persone, e per questo da tempo ricercato. Tuttavia, il sospettato dell’omicidio di Versace non fu né interrogato né mandato a processo poiché fu trovato morto alcuni giorni dopo su una casa galleggiante nella baia della Florida. La polizia ipotizzò l’assassinio ma la cremazione della salma non rese possibile l’autopsia.
Chi era Versace, una vita per la moda
Nato il 2 dicembre 1946 a Reggio Calabria, Gianni sin da piccolo coltiva la passione per la moda. A 25 anni si trasferisce a Milano, la città simbolo della moda. Inizia a lavorare come disegnatore d’abiti. Dopo sei anni presenta la sua prima collezione di abiti da donna.
Inizia una irresistibile scalata nel mondo della moda, che lo porterà a vestire i personaggi più importanti del mondo dello spettacolo, della musica e della politica.
Lo stilista calabrese era riconosciuto a livello mondiale come una delle più grandi firme della moda. Istrionico, interprete del fashion system, Versace ha segnato e disegnato lo stile del decennio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, segnando con il suo sguardo visionario gli anni a venire.
Moltissime stelle del rock e del pop, del calibro di Prince, Madonna, George Michael, Sting, si affidavano al genio di Gianni Versace, così come fece la Principessa Diana d’Inghilterra. Per lui hanno sfilato le più importanti e belle modelle di sempre di cui Gianni ha contribuito a creare il mito.